Terapia di coppia
Quando il coinvolgimento nelle relazioni è eccessivo e quando invece i legami vengono evitati per paura di perdere il controllo.
Dott.ssa Elisa Casini – Psicologa-Psicoterapeuta-Mediatrice familiare
Vivere un rapporto di coppia soddisfacente non è sempre facile.
Alcune persone hanno difficoltà a instaurare o mantenere una relazione stabile e paritaria: c’è chi si lega eccessivamente, fino ad annullarsi per l’altro, c’è chi invece ha timore del coinvolgimento emotivo e tende a non impegnarsi con l’altro. Gli individui dipendenti affettivamente tenderanno spesso a scegliere un partner per evitare di rimanere soli, e non per le effettive caratteristiche del compagno; come del resto può accadere che, ripetutamente, siano attratti da persone non disponibili. Dal lato opposto, esistono coloro che temono l’intimità e l’idea di dipendere dall’altro.
In questo caso, la paura di essere sopraffatti e controllati, genera una distanza emotiva che ha la funzione di proteggere da un eventuale rapporto, percepito come una minaccia, impedendo così la formazione di un legame durevole.
Spesso, i dipendenti e gli evitanti tendono ad attrarsi tra loro, proprio perché ciascuno permette all’altro di mantenere il proprio stile relazionale. Come sopravvivere all’interno di un legame con queste caratteristiche?
Riconoscendo come naturale la misurata necessità di affidarsi all’altro, pur continuando a conservare la propria individualità, così da costruire un rapporto reciproco e soddisfacente.
Articolo pubblicato nel mese di Novembre 2017 sul Giornale mensile “L’ELBANO”
La possibilità di ricercare, insieme al terapeuta, le origini dei conflitti coniugali e genitoriali
Lo psicologo non lavora soltanto sul singolo individuo, gli interventi infatti possono essere rivolti alla coppia sia coniugale sia genitoriale.
La psicoterapia di coppia rappresenta ad esempio una possibilità per coloro i quali stanno attraversando un periodo critico della loro vita relazionale o che necessitano di un aiuto esterno ed obiettivo per uscire da una fase di stallo.
La terapia offre ai coniugi l’opportunità di ricercare, insieme al terapeuta, le origini dei conflitti, ricostruendo la storia del loro legame, individuando gli intrecci e gli incastri che hanno rappresentato i fondamenti essenziali della loro unione.
Un’ulteriore attività con la coppia è rappresentata dal sostegno alla genitorialità: è un intervento di accompagnamento per gli adulti che, per motivi diversi vivono delle difficoltà nel loro ruolo genitoriale.
I percorsi di supporto genitoriale mirano a comprendere e migliorare la relazione con i figli, gli stili educativi e comunicativi in famiglia per favorire una crescita maggiormente funzionale e armonica.
Lo psicologo può svolgere, se specializzato, il ruolo di mediatore familiare; la mediazione familiare si configura come un intervento “neutrale” nel conflitto che accompagna il processo di separazione e di divorzio: offre un contesto strutturato che aiuta i coniugi a rimuovere le loro difficoltà comunicazionali durante la fase di separazione e a tener conto delle specifiche necessità psicologiche ed emotive del partner e dei figli, proponendo uno schema orientativo di soluzione.
Articolo pubblicato nel mese di Maggio 2017 sul Giornale mensile “L’ELBANO”